Rimozione e falsa coscienza nel film LA ZONA DI INTERESSE, di Jonathan Glazer
Perché vediamo ciò che vediamo e non altro? Un passaggio dal buio alla luce è la sequenza iniziale del film, un lungo momento che sembra non finire di buio assoluto in cui cresce l'inquietudine assieme alla percezione di non leggibilità immediata di suoni in crescendo: uno stridore metallico, il basso sordo monocorde della colonna sonora di Mika Levi, evoca immagini di una macchina implacabile, di una forza oscura. D'altronde, che rumore ha l'inferno o, ancora, esistono forse immagini che possano rendere l'inumano? Poi, cinguettii annunciano la luce man mano che lo schermo apre su un paesaggio campestre, un fiume, giovani uomini in costume, in barca, bambini biondissimi che giocano, una merenda sull'erba, donne col capo cinto di trecce. Un idillio dai colori di cartolina intrisi di luce. Quando la scena si sposta poi sul ritorno a casa del gruppo, la m.d.p.inquadra la grande casa confortevole, il giardino dai viali ordinati, indugia con color...